Perché tornare, con gusto, a visitare Norcia

by Racconti di Marche
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Il borgo di San Benedetto, la patria della norcineria, Norcia è stata da secoli fulcro e crocevia di viaggi e pellegrinaggi, meta spirituale e luogo perfetto per gli amanti del buongusto. Il terremoto del 2016 ha ferito indelebilmente il volto della città, ma Norcia non si è mai persa d’animo.

Se dei Sibillini versante Marche e della voglia di rinascere ve ne ho parlato e raccontato in tantissimi articoli, in Umbria, a parte Rasiglia e i Bagni Triponzo, ho avuto poche occasioni, ancora, di tornare.

 

In un frizzante ma soleggiato fine settimana di novembre, ospiti della famiglia Bianconi per il progetto  #igersitaliaxNorcia, in collaborazione con Igersitalia, io e la mia amica Eleonora ci siamo concesse un fine settimana dedicato proprio a Norcia.

 

Arrivati a Norcia l’impatto con i danni del sisma è forte e sarebbe ipocrita non parlarne, anche se passando per il maceratese, tra Muccia, Pievebovigliana fino a Visso, già da diversi chilometri si percorre una realtà fatta di case puntellate, muri crollati e distese di piccoli nuovi agglomerati fatti di casette colorate.

Se piazza San Benedetto offre senza censure l’immagine forte di una città che il terremoto l’ha violentemente subito, non si può rimanere indifferenti  all’operosità e anche al buonumore dei Norcini. E se le ferite ci sono e ci vorrà del tempo a curarle e sanarle, la voglia di vivere, l’allegria e la disponibilità della città è l’immagine che in realtà ti rimane impressa della città.

 

Norcia quindi: cosa fare e cosa vedere in un fine settimana?

Di certo non vi annoierete, anche in autunno e in inverno, mi raccomando copritevi bene che l’aria è frizzantina! Perché ci sono diverse cose, anche insospettabili, da fare a Norcia.

 

Passeggiare per Norcia

L’elegante Corso Sertorio, passeggio storico della città è tutto percorribile e sono ancora numerose le botteghe norcine, i ristoranti e i bar che vi si affacciano.

Corso Sertorio

 

Girando tra i vicoli seguite l’indicazione “tempietto” per raggiungere questo elegante porzione di casa a pianta quadrata con un affresco Trecentesco dedicato alla Madonna con bambino e Santi. Il Tempietto, anticamente chiamato “la màina” ovvero “l’immagine”, è uno degli edifici più originali e meglio conservati di Norcia.

 

Il tempietto di Norcia

Poco fuori del centro abitato troverete invece la nuova via commerciale dove le attività che hanno avuto la struttura inagibile sono ora ospitate in casette di legno.

Purtroppo la maggior parte delle chiese, a partire dalla basilica di San Benedetto, hanno subito ingenti danni e non sono visitabili. In piazza del Duomo non farete fatica a notare il massiccio edificio Cinquecentesco: la Castellina ospita oggi il Museo Civico e Diocesano, la Collezione Massenzi e la Mostra Archeologica “Partire per l’Aldilà”.

 

La Castellina

Visitare Norcia: il sentiero lungo la ferrovia

Poco fuori il centro abitato è possibile effettuare una bella passeggiata pianeggiante lungo il vecchio percorso della ferrovia, accompagnati dallo scorrere delle acque del fiume Nera. Il percorso, lungo ben 30Km si snoda nel tratto della ferrovia che collegava Norcia a Spoleto. Il percorso è sia pedonale sia ciclabile.

L’arte della norcineria

Di certo non si può non venire a Norcia e non assaggiare le sue specialità Norcine. L’arte della norcineria, ossia quella di realizzare i salumi nacque proprio a Norcia città da cui prese anche il nome.

 

Gionada e Antonio della norcineria Brancaleone da Norcia.

I motivi possono essere ricondotti a due: il primo alla presenza nella vicina Preci di una scuola di chirurghi che potrebbe aver trasmesso l’uso sapiente degli strumenti, il secondo dipende invece dall’imperatore Vespasiano che nella conquista delle terre di Gerusalemme portò con se numerosi schiavi che destinò in queste zone all’allevamento dei suini sfruttando le terre ricche di vegetazione e la dieta religiosa priva di carne di maiale degli schiavi.

Le norcinerie a Norcia le trovate ovunque. Vi consiglio di passare a salutare Antonio e Gionada presso la bottega Brancaleone (ce ne sono due: una lungo il corso, l’altra nei vicoli dietro la piazza).

 

Norcia non solo salumi: la cioccolateria Vetusta Nursia

Ma Norcia non è solo salumi, la città offre anche un’altra specialità che potete assaggiare: il cioccolato! Vetusta Nursia (ossia: Vecchia Norcia)  produce cioccolato artigianale e pasticceria legata al cioccolato.

Cosa fare a Norcia: la visita alla cioccolateria Vetusta Nursia

 

Il punto vendita lo trovate sia lungo la nuova via commerciale di Norcia sia a pochi km dal centro, lungo il viale della Stazione dove oltre allo spaccio aziendale potrete fare una visita all’azienda e conoscere come viene realizzato il cioccolato. In azienda non dimenticate di assaggiare il loro speciale caffè al cioccolato….

www.vestustanursia.it

Cosa fare a Norcia: assistere alla magia delle preghiere dei benedettini

Norcia è anche la città di San Benedetto, la cui statua capeggia in piazza del Duomo. La presenza dei benedettini in città è ancora molto forte anche se estremamente discreta. Un’esperienza molto suggestiva che vi invito a fare è quello di assistere ai vespri serali. Iniziano alle 18 e durano circa 15 minuti.

Per raggiungere l’Abbazia dovete andare per boschi, seguite l’indicazione dell’agriturismo Casale degli amici e salite, salite. Ad un certo punto, superato di poco l’agriturismo, troverete sulla sinistra l’indicazione di un parcheggio, anche se al buio vi consiglio di lasciare lì l’auto visto che poi la salita sarà ancora più impervia.

La vecchia chiesa ha subito danni e ora è in restauro, poco sopra la nuova struttura in legno che accoglie i monaci, l’ingresso della chiesa lo trovate di fianco al piccolo campanile in legno.

Vi accoglierà il profumo dell’incenso e il silenzio dei monaci che pregano al lume di candela. Appena iniziano i vespri si accenderanno le luci e i monaci inizieranno a cantare.

Finita la preghiera si ritireranno a cena per poi tornare per le 19:15 per l’ultima preghiera il compieta che si svolge completamente…al buio!

Per rispetto non abbiamo fatto foto durante la preghiera e chiesto solo alla fine se potevamo fare delle foto.

Cosa fare a Norcia: assistere ai vespri dei monaci benedettini.

 

L’orario dei vespri varia dalle 18 alle 18.15 in base all’ora legale o solare, il consiglio è di arrivare qualche minuto prima delle 18 per essere sicuri di non perderli. L’ultima preghiera della giornata in estate dovrebbe essere alle 21. Non stupitevi se fermandovi a parlare con i monaci molti non vi capiranno, spesso sono ragazzi stranieri, a noi ha aperto un giovane monaco di New York!

Visitare Norcia dopo il terremoto

Dei nostri due giorni a Norcia è rimasta la voglia di fare e di rimboccarsi le maniche dei norcini, sempre sorridenti e mai polemici. Cosa chiedono? Che la gente semplicemente torni a visitare la loro città, a degustare le prelibatezze norcine, a passeggiare per le vie, in tutte le stagioni!

Nel nostro fine settimana a Norcia abbiamo dormito presso la depandance di Palazzo Seneca. Stanze ampie e curate in un piccolo edificio del centro storico, rappresentano la scelta economica e informale per soggiornare in città. Se invece volete godervi il meglio allora il cinquecentesco Palazzo Seneca, del circuito Relais Chateaux vi aspetta, per sentirsi a casa vivendo un’esperienza davvero di charme.

Di fianco ai Palazzo l’esclusivo ristorante stellato Vespasia, sempre famiglia Bianconi, Il Granaro del Monte (poco fuori le mura cittadine) dove poter gustare le bontà dei Sibillini.

www.palazzoseneca.it

L’ingresso di Palazzo Seneca

 

Il post è realizzato in collaborazione con la famiglia Bianconi che ci ha gentilmente invitate e ospitate a Norcia.

 

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