Villaggio Coldiretti – Cosa ho imparato da 3 giorni insieme ai contadini a Bari

by Racconti di Marche
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Villaggio Coldiretti non è semplicemente un mercato, ma una grande manifestazione che porta la campagna in città: non solo i suoi produttori ma anche anche gli animali, il bosco e la filosofia di chi la terra la ama e la lavora con sudore e passione tutti i giorni.

 

Cosa centro io con Coldiretti?  A  parte i miei 2 metri quadri di orto all’apparenza sembrerebbe poco, ma in questi ultimi anni la mia di strada e quella dei produttori agricoli si è più volte incrociata. Con le visite in azienda e con il racconto dei loro prodotti, con gli assaggi e le tantissime degustazioni ma poi anche con le lezioni in aula tenute per raccontare come i social network possono aiutare le imprese agricole a farsi conoscere.

 

 

 

In questo villaggio delle idee di Bari, che si è tenuto il 27-28 e 29 di aprile, (e che dopo Napoli e Milano toccherà le principali città italiane) come rappresentanti della regione c’ero anche io assieme ad Alba Alessandri, delegata dei Giovani delle Marche, che ogni mattina si sveglia alle 6.30 per raccogliere le uova biologiche delle sue seimila galline ovaiole, e Barbara Bonifazi, delegata della provincia di Macerata, che porta avanti l’azienda del nonno producendo miele e allevando vitelli.

 

Al Villaggio Coldiretti c’è poi anche l’aera del Villaggio delle Idee dove i giovani imprenditori agricoli (e son tanti e il loro numero in crescita) si incontrano per lanciare delle sfide alla tecnologia che possano aiutare il mondo dell’agricoltura.

 

Insieme ad Alba e Barbara

 

I produttori marchigiani presenti a Bari

 

 

 

Cosa ho imparato da questi 3 giorni di Villaggio Coldiretti?

  • L’agricoltura e l’allevato italiano sono tra i più sicuri al mondo: hanno la normativa più rigida e di tutela del consumatore in termini di sostanze da utilizzare
  • I giovani stanno tornando all’agricoltura, nonostante le difficoltà il numero di imprese agricole guidate da ragazzi è in crescita. Giovani che spesso sono laureati e hanno girato il mondo portando le conoscenze acquisite e le novità nel loro mondo
  • Fare il contadino è dura: (questo lo sapevate già vero?). Sveglia presto e necessità di essere sempre in azienda. Caldo e freddo, sole e vento, pioggia e neve come fedeli compagni.
  • Una burocrazia davvero soffocante e tante norme che se da un lato tutelano il consumatore spesso sono dei limiti invalicabili alla imprenditorialità e allo sviluppo di nuove idee.
  • L’agricoltura  e innovazione vanno e debbono andare di pari passo.

 

 

 

  • Il Canada non sta tanto simpatico agli agricoltori italiani. Il suo grano in effetti non è dei migliori, per farlo maturare utilizzano il glifosato, sostanza che in Italia è invece proibita che poi però ritrovate nella pasta di grandi marchi Italiani (anche se Barilla ha annunciato che non utilizzerà più il grano canadese).

Se però in Canada volete andarci in viaggio potete leggere i miei racconti di viaggio canadesi.

 

  • Meglio una DOP che una IGP
  • Più che al prezzo guardate l’etichetta e alla tracciabilità dei prodotti
  • A proposito di tracciabilità: Coldiretti sta portando avanti una battaglia a tutela dei prodotti Italiani (italianità di cui molti di fregiano ma sono nel nome) per una normativa europea che renda la tracciabilità legge e che informi i consumatori sull’effettiva provenienza dei cibi che mangiano potete firmare la petizione STOP AL CIBO FALSO
  • Quando sei con Coldiretti non torni mai affamato! (al Villaggio ci sono numerosi stand dove poter pranzare e cenare ad un prezzo davvero irrisorio: 5 euro).

 

 

Per il resto tornare a Bari dopo 5 anni è stato emozionante e così vi lascio alcune immagini della città vecchia che è sempre bellissima da girare, e se non vi impressionate troppo fate un giro al molo per vedere i pescatori che arricciano il polpo e un giro sulla ruota panoramica.

 

 

#iostocoicontadini 

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