La magia del Lago di Pilato

by Racconti di Marche
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Posto a 1.941 metri s.l.m il Lago di Pilato è l’unico specchio d’acqua naturale delle Marche e di certo quello che per posizione e storia ha il maggiore fascino. 

Raggiungere il Lago di Pilato è maledettamente difficile: sì perché questo piccolo specchio d’acqua che spesso si divide in due (per cui sentirete spesso chiamarlo anche come “Laghi” di Pilato, che quando invece è unito assume la strana forma di occhiale, per cui viene anche chiamato “Lago con gli occhiali”) si trova all’interno del Parco Nazionale dei Sibillini, sotto il monte Vettore, quasi a 2.000 mt di altezza!

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Ci sono diversi sentieri che lo raggiungono, ma mettete in contro almeno 3 orette di cammino a tratta. Potete raggiungerlo da Forca di Presta (come ho fatto io e ve l’ho raccontato in questo post), da Foce di Montemonaco, (qui ho pareri discordanti: c’è chi sostiene che sia la strada più dura altri la più semplice, io non l’ho fatta e non credo a breve di farla vista la faticaccia fatta per raggiungere il lago da Forca di Presta) o da Forca Viola che dovrebbe essere la più lunga ma la più agevole.

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Il Lago si trova in mezzo ad una conca tutto circondato da ghiaione bianco (leggi grosse pietre scivolose e rotolanti) con una vegetazione scarsa e con buona probabilità di trovare dei residui di neve anche in estate (quando ci sono andata io ne era rimasto uno a forma di cuore).

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Le acque sono davvero limpide e cristalline, ma attenzione: è assolutamente vietato toccare l’acqua e di certo fare il bagno, e avvicinarsi troppo alla riva per correre il rischio di schiacciare le uova del Chirocefalo dei Marchesoni. Orbene: chi è costui? Niente popodimenoche un simpatico gamberetto rossiccio, grosso meno dell’unghia del mignolo, che vive solo in queste acque (un tipo elitario!).  Se l’acqua non è troppo mossa dal vento riuscirete anche a scorgerlo nuotare beatamente e indisturbato nel suo lago personale.

LEGGI ANCHE–> Dalla Cima del Vettore al Lago di Pilato

 

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Miti e leggende del Lago di Pilato.

Qui bisognerebbe scrivere un trattato, e siccome già in tanti l’hanno fatto vi dirò le notizie principali: nonostante la sua posizione maledettamente scomoda il lago era conosciuto da tempo e fu meta di pellegrinaggi. Leggenda narra che il carro di buoi lasciati liberi trasportanti il corpo di Ponzio Pilato che non doveva avere sepoltura, arrivò fino alla cresta del Redentore e da lì fece cadere il corpo che arrivò fino al lago.

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Da allora il luogo fu meta di negromanti, un via vai così intenso che le autorità dovettero mettere a valle delle forche per impedirne il passaggio.

La Gran Pietra del Lago di Pilato

Il lago di Pilato fa parte del Comune di Montemonaco, e proprio qui nel Museo della Sibilla (altra figura mitologica e misteriosa sempre di queste parti, la sua grotta non è poi così distante) potete trovare interessanti informazioni in merito, tra cui una misteriosissima pietra con delle incisioni che venne ritrovata proprio nel tratto ghiaioso tra i due laghi. La pietra dovrebbe contenere i nomi di tre cavalieri spolentini che attorno al 1500 avrebbero visitato il luogo e chiesto probabilmente qualche rito propiziatorio.

Leggi anche–> Montemonaco ai piedi dei Sibillini

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Per approfondire le leggende attorno al lago di Pilato vi consiglio questo articolo scritto dal mio amico Nicola (lui si che di montagna se ne intende) nel suo blog Con in Faccia un po’ di sole. E se poi non ci siete ancora andati, di prendervi una giornata di tempo per compiere questa faticosa ma davvero emozionante avventura. (D’altronde raggiungere il lago di Pilato è una delle 100 cose da fare prima di morire nelle Marche. 😉

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