Campi arati, marroni, si alternano ad alberi dalle foglie gialle e pericolanti, che cercano di resistere alle prime raffiche di vento, la campagna sembra riposarsi ed invece è proprio in questa stagione che si raccolgono prelibatezze locali.
Si inizia con la vendemmia, in alcuni casi è ancora estate per raccogliere le pregiate uve dei vini marchigiani, e ci si ritrova presto tra ottobre e novembre a dividersi tra la raccolta delle olive, per portarle poi al frantoio e produrre il proprio olio, e le passeggiate tra i boschi alla ricerca della castagne.
Qui la fa da padrona la provincia di Ascoli dove ogni paesino dell’entroterra organizza la sua “castagnata” allietata dal vino novello e dal vino cotto. Per chi volesse invece perdersi tra i boschi e camminare su tappeti gialli di foglie cadute consigliamo il Parco nazionale dei Monti della Laga, nella zona di Umito, sopra Acquasanta Terme, al confine tra Marche e Abruzzo.
Troverete bellissimi boschi di castagni, fatti da veri e propri alberi monumentali. Insomma, sarà difficile scegliere se guardare in basso per cercare le castagne o in alto per catturare con lo sguardo un simpatico scoiattolo.
Tutta la zona pedemontana ma in particolar modo Acqualagna nel pesarese e i Sibillini sono ricchi di un prezioso fungo ipogeo: il tartufo, dal nero al bianco pregiato.
Nei pressi di Amandola è possibile anche uscire tra i boschi a caccia di tartufi con un tartufaio esperto e certificato.
Imperdibile, in autunno, i colori della secolare faggeta di Canfaito.
Che dite: se fosse proprio l’autunno una delle stagioni migliori per visitare le Marche?