I diamanti dei Sibillini

by Racconti di Marche
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UNA GIORNATA A CACCIA DI TARTUFI – Andare in giro per i boschi alla ricerca del tartufo pregiato dei Sibillini? AD Amandola è possibile!

Scoprire a 35 anni di non aver mai mangiato tartufo ma semplicemente un gas-oltretutto sintetico, il bismetiltiometano è una realtà dura da digerire (anche perché questo simpatico gas ci mette 36 ore per essere, appunto, digerito).  Ebbene si, tutte le volte che ho mangiato la pizza al tartufo, o i crostini con la salsa di tartufo, o condito una pietanza con un olio aromatizzato al tartufo in realtà di tartufo probabilmente c’era ben poco a parte il nome e il prezzo.

Il Tartufo Bianco pregiato dei Sibillini
Attenzione quindi, quando trovate un prodotto a base di tartufo leggete bene l’etichetta: se c’è indicato “aromi” molto probabilmente il profumo inebriante che sentite è opera di questo gas sintetico o di suoi similari.
Tralasciando questa nota dolente, ho avuto invece l’opportunità di rifarmi e di conoscere meglio il meraviglioso mondo dei tartufi.  Non solo grazie ad una cena tutta a base di tartufo bianco pregiato dei Sibillini e di scorzone nero estivo, preparata da due tartufai DOC (mitici Alberto e Marcello), ma avendo l’onore di andare con loro per boschi alla ricerca di questi pregiatissimi diamanti.
Per me che sono più da trekking urbano, e probabilmente se da un po’ che leggete questo blog lo avrete intuito visto che racconto molto di borghi e poco di passeggiate naturalistiche, immergermi nei boschi, riscoprire flora e fauna, dare un nome a funghi, alberi e piante, e seguire con palpitazione Roy (il cane da tartufo del gruppo) mentre fiutava i preziosi diamanti, è stata davvero un’esperienza coinvolgente.
Marcello e Alberto nella cucina della Country House
La Querceta di Marnacchia, di Amandola, intenti a
prepararci la cena a base di tartufo.
Con stupore ho scoperto che la zona dei Sibillini è ricchissima di Tartufi, in particolare nella zona di Amandola è possibile trovare il tartufo bianco pregiato dei Sibillini. Un tartufo di naso, che si apprezza tagliato a scaglie sottilissime su cibi caldi. La sua raccolta inizia il primo di ottobre e si conclude il 31 dicembre.
Per scovarlo, come per andare a caccia di tutti gli altri tartufi, bisogna essere dei tartufai, ossia aver superato un esame, avere un apposito strumento per cavare il tartufo e un cane che sappia fiutare e scovarli. Solamente al cane è permesso scavare per cacciarli dal terreno e una volta trovato la buca va ricoperta. Una volta di andava a tartufi anche con i maiali, pratica che oggi in Italia è vietata, sia per la difficoltà di andar per boschi con questi simpatici animali, sia per la loro scarsa delicatezza nell’estrarre il prezioso tartufo.
Se la lettura di queste righe vi ha intrigato non potete perdervi a novembre Diamanti a Tavola, Mostra Mercato dedicata al tartufo che si tiene ad Amandola i primi dieci giorni di novembre, potrete anche andare per boschi, come ho fatto io, insieme a tartufai esperti, per cercarli.
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