Pizza e fichi, un grande classico dei modi di dire e della cucina, anche marchigiana. Chiedendo un po’ ai miei amici, curiosa di saperne di più sulla buonissima pizza di fichi che stavo assaggiando, sono riuscita a raccogliere un pò di curiosità.
“Non è mica pizza e fichi” è modo di dire tipicamente romano con il quale si vuole intendere che l’oggetto in discussione ha un certo valore e non è cosa di poco conto, come appunto la pizza, un piatto “povero”, o un semplice frutto: i fichi.
pizzaefichisassello.it
Torna P. dopo essere stato dai suoi a Servigliano con un bell’involucro di carta alluminio: “mamma ti manda la pizza coi fichi“. Di sicuro l’avevo già assaggiata ma stavolta la guardo, e la mangio con maggiore curiosità, e con molto gusto visto che è deliziosa!
Allora: mia mamma non la fa, e anche in zona Filottrano non mi sembra così diffusa, anche se gli ingredienti sono praticamente quelli dei cavallucci, manca solo la sapa. Così come al solito chiedo aiuto in rete: nella zona del fermano ma anche a Macerata, mi confermano si chiami pizza con i fichi, mentre a Tolentino si trasforma magicamente…nella Pizza di Natale (e qui la ricetta di Chiara su I Love Marche) e il bel racconto di Erica nel blog di Tasting Marche.
Poi arriva uno dei miei lettori forse più affezionati, Pietro che chiede a sua mamma e a sua zia di scavare nei lori ricordi di bambine, e questa è la loro storia, scritta da Pietro, della pizza coi fichi:
La pizza si faceva nel periodo dei fichi maturi, la varietà “NEROLI” piccoli e molto dolci (ho visto qualche pianta abbandonata nei miei giri per fossi). Il pane si faceva una volta alla settimana e una piccola parte della massa lievitata era destinata a questa leccornia (zia dice quanto era vonu).
Si prendevano i fichi e si sbucciavano grossolanamente e si dividevano a metà. Si scottavano appena in acqua bollente e si mettevano a scolare. Si mischiavano alla massa e si faceva la forma del ciambellone filottranese (tipo filone di pane) e si cuoceva in forno (ovviamente a legna ) insieme al pane.
Altra versione (che faceva più festa per i piccoli) era la crescia. Impastavano sempre la massa con i fichi e facevano diverse cresce da cuocere in una padella di ferro a fuoco vivo….e man mano che si cuoceva veniva divisa fra i piccoli. Da mia madre (abitava anche insieme alla zia) c’ erano una decina di bambini…Contadì grossu!
La mamma di Pietro si chiama Leonetta, la ringrazio per questa storia e spero che me racconti altre.
Questo post non ha la presunzione di fare un trattato approfondito sulle origini della pizza con i fichi, sviscerare tutte le ricette e tradizioni, non è questo il luogo e non ne sarei nemmeno capace, volevo solo condividere con voi qualche curiosità su questo piatto che ha accompagnato l’infanzia di molti e continua a farlo con gusto. Anzi! se avete altre informazioni o belle storie ed aneddoti a riguardo, scrivetemele nei commenti.
E la prossima volta che dite: non è mica pizza e fichi! Pensateci bene, non è in realtà una cosa di poco conto la pizza coi fichi.