MONSAMPOLO DEL TRONTO – La Cripta della chiesa di Santa Maria Assunta custodisce un tesoro davvero prezioso e raro. Una ventina corpi mummificati i cui abiti sono rimasti praticamente intatti offrendo un documento davvero eccezionale sulla moda del popolo del Seicento.
Il museo della cripta di Monsampolo del Tronto rappresenta decisamente una tappa imperdibile in un viaggio nelle Marche, sia per l’eccezionale contenuto custodito sia per la casualità della scoperta.
Siamo nel 2003, iniziano i lavori post sisma (quello di Assisi) della chiesa di Santa Maria Assunta. Casualmente nella cripta vengono ritrovate 18 fosse circolari, quattro ossari e una tomba di un bambino. Viene poi scoperta dietro ad un muro la cappella della Buona Morte adibita ad ossario e piena di corpi mummificati (una ventina accatastati uno sopra l’altro) e di ossa, e sulla parete in fondo un notevole dipinto murale raffigurante la Pietà.
Nel Seicento la Confraternita della Buona Morte aveva l’onore di occuparsi della sepoltura dei defunti specie di quelli meno abbienti. La particolare atmosfera della Cripta: poco umida e la presenza di un batterio, ha fatto sì che i corpi perdessero rapidamente liquidi velocizzando il processo, naturale, di mummificazione. Stessa sorte è toccata anche agli abiti che sono giunti fino a noi praticamente intatti.
In tutta Italia i cimiteri di mummie sono 9 e ben due si trovano nelle Marche, oltre a Monsampolo del Tronto, imperdibile la chiesa dei Morti di Urbania.
All’interno del museo potrete ammirare numerosi corpi mummificati, molti si trovano ancora disposti nella cripta, mentre i meglio conservati li trovate in apposite teche. Potrete ammirare due donne e due uomini. Di una ragazza, morta all’età di circa 20 anni, sono presenti i suoi tre abiti con cui è stata sepolta. Molto suggestive le mani giunte di un’altra signora. Nel corpo di un uomo invece potete notare un taglio dell’addome, probabilmente si era cercata la mummificazione artificiale attraverso l’degli organi, operazione non andata a buon fine tant’è che il corpo venne successivamente adagiato insieme agli altri nella cripta.
I vestiti e gli accessori: il racconto delle fasce più umili
L’eccezionalità del Museo della Cripta di Monsampolo de Tronto, come vi dicevo, non sta solo nelle mummie, ma anche nel ritrovamenti dei lori abiti perfettamente conservati che rappresentano una fotografia unica sulla moda dei ceti più bassi del Seicento e del Settecento: è possibile ammirare le gonne, i corpetti ricamati, le calze. Un bustino con le stecche di balena e le bellissime camicie ricamate al tombolo che risalgono addirittura al Quattrocento. Se sappiamo molto attraverso la letteratura e i quadri dei costumi delle famiglie agiate e del clero, molto di meno sappiamo della classi più povere. Da questi abiti, seppur nella loro semplicità e praticità (alcuni tessuti sembrano gli antenati del nostro jeans) emerge un gusto comunque raffinato in grado di unire praticità a bellezza.
Cosa vedere a Monsampolo del Tronto
Nel prezzo del biglietto di ingresso è compresa la visita al delizioso Museo Archelogico con i resti della villa Picena ritrovata in contrada Comunanza e un giro per i vicoli della città Monsampolo del Tronto custodisce un interessante sito ipogeo (attualmente chiudo al pubblico per lavori ) e un curiosa ed eclettica esposizione di presepi artigianali realizzati a mano dall’artista locale Luigi Girolami, che ha sviluppato negli anni una tecnica tutta sua.
Per info sul orari e biglietti di ingresso del Museo della Cripta e info turistiche sulla città potete consultate il sito monsampoloborgoaccogliente.it