In esclusiva a Matelica fino al 17 settembre è possibile ammirare un’opera inedita del pittore fiammingo Rubens, scoperta in modo inatteso.
Capita che opere che si credessero oramai perdute vengano scoperte per caso e tornino ai fasti e alla gloria per quali erano erano state commissionate. E questo è il caso di questa grande opera di Pieter Paul Rubens prolifico pittore Fiammingo cha ha lasciato i suoi capolavori sparsi per il mondo (un bellissimo Rubens lo trovate ai Musei di Fermo è l’Adorazione dei Pastori), creduta da tempo perduta e invece no!
Ma procediamo con ordine.
La rocambolesca storia del quadro “Carità del Duca Rodolfo”
Siamo nel 1636 Don Diego Leganés, marchese della Corte di Filippo IV di Spagna, commissiona a Rubens due opere identiche, una verrà donata all’imperatore (oggi è esposta al Prado di Madrid, mentre l’altra si seppe che appartenne alla famiglia di Winston Churchill fino al 1964, quando suo figlio, il capitano E.G. Spencer-Churchill, la vendette e da lì le tracce si persero.
Poi capita che lo storico dell’arte Alessandro del Priori, durante i suoi studi visiona la collezione privata della famiglia Frascione di Firenze riconosce l’opera dandole finalmente il nome dell’autore che meritava (e un adeguato restauro).
Poi coincidenze della vita fanno sì che Del Priori sia anche Sindaco di Matelica ed ecco che l’opera esce non solo dal suo anonimato ma anche dalla sua visione “privata” per poter essere ammirata da tutti.
Alcune chicche sull’opera esposta a Matelica
L’opera è di dimensioni notevoli, misura infatti 3,12 x 2,2 mt di altezza. Non è perfettamente uguale rispetto all’opera custodita a Madrid dove compare un albero e un campanile (e in quella di Matelica si possono vedere i ripensamenti effettuati dal pittore). Notate i cagnolini sulla sinistra, uno sta facendo pipì!
Ci sono state delle polemiche sull’autenticità o meno dell’opera, fatto sta che Rubens ne avesse fatte due era noto da tempo e che avesse una bella bottega di aiutanti…pure. Quindi probabilmente ha impostato i soggetti, fatto fare il lavoro sporco ai suoi aiutanti e definito i dettagli e i particolari.
Come vedere l’opera
Il capolavoro ritrovato di Rubens lo trovate a Matelica nella chiesa di Sant’Agostino (vicino al teatro) tutti i giorni dalle 10 alle 13, alle 16 alle 19,30.ì fino al 17 settembre 2015.
Ci sono poi delle iniziative speciale per cui è possibile vedere l’opera anche la sera, come quella a cui ho partecipato io dove l’arte si è ben mescolata ad un’altra eccellenza del territorio: i distillati Varnelli degustati in cocktail freschi e gustosissimi.
La poltrona che vedete nella foto è una piccola chicca: appartiene al Museo Frau ed era custodita nella casa di Senigallia proprio della Famiglia Churchill. Che il buon Winston si sia seduto proprio qui fumando il suo sigaro ammirando il capolavoro di Rubens?
Tutte le info sulla mostra e sugli eventi speciale (in città ci sono aperitivo e menu a tema Rubens decisamente creativi). Il biglietto di ingresso cosa 4 euro, 3 per gli studenti e gratuito per i bambini fino a 10 anni.
Non lasciatevelo sfuggire perché non è detto che ritorni a breve ad essere esposto al pubblico.
PS. Nel libro dei visitatori vi chiederanno dove avete appreso la notizia dell’esposizione: se l’avete letta qui scrivete Racconti di Marche!!
Cosa vedere a Matelica.
Oltre a degustravi un buon bicchiere di Verdicchio visto che siete a Matelica vi consiglio: