Il Provincialotto e le vacanze

by Racconti di Marche
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Anche Claudio Sdolzini il proprietario del bar del Triangolo va in ferie. Dopo la lunga estate chiude il bar e parte per le vacanze. Noi in verità gli abbiamo fatto la proposta di autogestirlo, ma lui non ha accettato e quindi anche noi dobbiamo per forza partire. Devo dire che comunque anche io sono contento di farmi una vacanza perché è importante prendersi un periodo di relax. A me la routine del bar, anche se alla fine non faccio niente e sto lì che bivacco, in un certo senso mi stressa, ma soprattutto io mi sento stanco a livello psicologico: combatteteci voi con mamma che ogni giorno mi ripete di trovarmi un lavoro e dato che ha anche il problema della memoria a breve termine me lo ripete ogni 5 minuti. Come al solito siamo in 3 a partire: io, Sesto Terribili e Mario Tarquini. In un primo momento abbiamo chiesto a Claudio Sdolzini se potevamo andare con lui, ma lui ci ha detto che assolutamente non ci vuole vedere, non ci dice neanche dove va per paura che ci possiamo incontrare da qualche parte. Allora siamo costretti a partire da soli. La scelta è dura quest’anno innanzitutto non facciamo decidere a Mario Tarquini perché lui ha deciso lo scorso anno e ci ha portato in montagna a sciare, d’estate. Alla fine gli abbiamo detto di sì. Ci disse che pensava lui ad organizzare tutto e poi siamo andati su per sciare e la neve non c’era! Siamo stati tutto il tempo a giocare a carte e a bere bombardini con 45 gradi sotto l’ombra. Allora quest’anno decidiamo noi e andiamo in vacanza a Cuba. Però a me non piace che la gente ci etichetta e ci dice che noi andiamo a fare le vacanze sessuali. Questo non mi piace perché noi per prima cosa andiamo in vacanza e poi se ci capita di fare sesso è tutto di guadagnato. Sono felice di andare a Cuba anche se ho un grande rimpianto nella mia giovinezza che vorrei prima o poi realizzare. A me piacerebbe tanto fare l’interrail nelle grandi capitali europee, però né io né Sesto e né Mario parliamo l’inglese e quindi abbiamo paura di non capire le coincidenze dei treni che sono scritte sui tabelloni. Comunque appena torno da Cuba farò un altro viaggio con mio nipote perché gliel’ho promesso e lo porterò al lago di Gardaland.

Piero Massimo Macchini

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