Prendete una bella piazza con una fontana più o meno in mezzo. Girateci attorno 7 volte. Se siete a Matelica e chi vi osserva è un membro della Pro Matelica vi sarete guadagnati una patente piuttosto insolita: quello di matto!
E’ davvero curiosa questa usanza del comune di Matelica, borgo nel cuore del maceratese. L’usanza è molto antica, risale infatti al Cinquecento quando le persone andate in fallimento erano obbligate a fare 12 giri attorno alla fontana gridando «Io ho ceduto alli miei beni et per questo nisiuno mai più me creda». Che forse qualche personaggio effimero ci fosse sempre stato a Matelica fin da tempi insospettabili lo conferma anche una famosa battuta di Papa Sisto V che sentenziò: «Se a Matelica chiudessero le porte, sarebbe un manicomio»
La piazza in cui tutto questo si deve svolgere a Piazza Mattei, il fondatore dell’Eni ebbe infatti qui i suoi natali. La piazza è molto ampia e con il loggiato da un lato decisamente scenica. Anche la fontana in pietra bianca, realizzata dallo stesso architetto della Santa Casa di Loreto, Lattanzio Ventura di Urbino, nel 1571, con le sue fattezze umbre, non è affatto male. Le quattro statue hanno anche dei nomi La Sirena a nord, Maccagnano a est, Biutino a sud e La Veloce a ovest.
Da abbinare ad un visita a Matelica sicuramente l’assaggio del suo ottimo Verdicchio di Matelica DOC (in piazza troverete proprio l’enoteca comunale). Se volete abbinare qualcosa di culturale poco distante vi aspetta il Museo archeologico con un pezzo unico: l’orologio solare sferico in marmo bianco cristallino, conosciuto come il Globo di Matelica.
Non perdetevi poi la visita al teatro storico, una piccola Scala in miniatura: è stato infatti realizzato dallo stesso architetto del famosi teatro Milanese.
Una piccola frazione di Matelica merita poi una visita: si tratta del piccolo borgo di Braccano, diventato famoso per i suoi murales.