Federico II e Jesi: alla scoperta della città che ha dato i natali allo “Stupor Mundi”

by Racconti di Marche
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La città di Jesi è indissolubilmente legata alla figura di Federico II di Svevia, il leggendario “Stupor Mundi”. Nato qui il 26 dicembre 1194, Federico II è stato uno degli uomini più influenti del Medioevo: re di Sicilia, re di Germania, imperatore del Sacro Romano Impero e persino re di Gerusalemme. Ma, diciamocelo, io credevo che quel titolo di “Stupor Mundi” fosse riferito al fatto che Jesi è la mia città natale. Non è così? Ah, pazienza… torniamo alla storia!

Piazza Federico II: dove tutto ebbe inizio

Federico II nacque in una tenda allestita nella piazza principale della città, oggi conosciuta come Piazza Federico II. Un luogo simbolico che, ancora oggi, custodisce una targa commemorativa per ricordare il punto esatto della sua nascita. Un evento straordinario che ha reso Jesi una città unica per l’importanza storica che ha rivestito nel Medioevo.

La scelta di far nascere Federico II in una tenda allestita nella piazza principale di Jesi non fu casuale, ma un atto politico e simbolico voluto dalla madre, Costanza d’Altavilla, e dal padre, l’imperatore Enrico VI. Costanza, all’epoca quarantenne, desiderava fugare ogni dubbio sulla legittimità del figlio, futuro erede al trono del Sacro Romano Impero. Per questo, decise di partorire pubblicamente in un luogo accessibile a tutti, affinché nessuno potesse mettere in discussione la sua maternità o l’origine del bambino. La piazza, centro nevralgico della città, divenne così teatro di uno degli eventi più straordinari del Medioevo, unendo l’intimità di una nascita all’importanza politica e sociale di un’erede destinato a cambiare la storia.

Il legame di Federico II con Jesi

Federico II non ritornò più nella città dove nacque, anche se ci sono leggende  che sostengono il contrario, ma mantenne sempre un rapporto speciale con Jesi, conferendole privilegi unici, tra cui il titolo di “Città Regia”. Questo riconoscimento le permise di prosperare sia economicamente che culturalmente, trasformandola in uno dei centri più importanti dell’epoca. Un legame che ancora oggi si respira passeggiando per le sue vie storiche.

La statua dedicata a Federico II all’ingresso del Museo

Il Museo Federico II Stupor Mundi

Se volete scoprire di più sulla vita e l’eredità di Federico II, non potete perdere il Museo Federico II Stupor Mundi, situato proprio in Piazza Federico II. Questo museo multimediale offre un viaggio interattivo alla scoperta dell’imperatore e delle sue imprese politiche, culturali e artistiche. Dalla sua visione illuminata alla passione per la cultura e le scienze, ogni dettaglio vi farà apprezzare il genio di questo sovrano. Purtroppo l’esperienza è solo digitale ma sicuramente emozionante!

 

Curiosità e leggende: il presunto ritorno di Federico II a Jesi

Un aneddoto che arricchisce la storia di Federico II è il suo presunto ritorno a Jesi nel 1240. Anche se alcuni lo considerano una leggenda, si dice che l’imperatore sia tornato nella sua città natale. Questa suggestiva ipotesi è rappresentata anche nel sipario del Teatro Pergolesi, un luogo simbolo della cultura jesina.

Scoprire Jesi

Visitare Jesi significa immergersi in una città che ha saputo preservare il suo passato glorioso e valorizzare le sue radici. Tra le stradine medievali, i palazzi storici e i suoi monumenti, Jesi offre un’esperienza unica, dove storia e cultura si intrecciano.

(Scopri l’itinerario a piedi su una Jesi meno conosciuta)

E se siete curiosi, fate un salto nella Biblioteca Planettiana (foto di copertina) , nel Palazzo Pianetti dove vi aspettano le opere di Lorenzo Lotto e una spettacolare galleria rococò di ben 70 metri! nel suggestivo Teatro Pergolesi o a Palazzo Bisaccioni diventato da sede di banca a centro culturale di mostre. Sono alcune tappe imperdibili per chi desidera vivere a pieno l’essenza della città.

E se ancora vi state chiedendo come mai non abbiano conferito il titolo di “Stupor Mundi” anche a me, autrice di questo blog filottranese nata a Jesi … beh, direi che Federico II mi ha battuta sul tempo. Ma non si sa mai: magari la prossima piazza porterà il mio nome!

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