Il misterioso ipogeo di Piagge

by Racconti di Marche
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Il piccolo borgo di Piagge custodisce un ipogeo misterioso venuto alla luce solo da pochi decenni e aperto al pubblico da pochi anni.  Un pianta cruciforme e delicati e preziosi disegni sulle sue volte, una storia passata misteriosa e una recente…curiosa!

Il sito ipogeo di Piagge ricorda i più famosi siti delle Marche di Camerano e di Osimo. Stessa tipologia di roccia: arenaria, chiamata volgarmente tufo anche se non ha nulla a che vedere con il tufo vulcanico, simili le incisioni. Il sito ipogeo di Piagge è stato scoperto solo di recente e sembra, al momento,  rappresentare un unicum nel sottosuolo del piccolo borgo del comune di Terre Roveresche.

Il comune di terre Roveresche è stato istituito nel 2017 dall’unione dei comuni di Piagge, Barchi, Orciano di Pesaro e San Giorgio di Pesaro.

Il sito ipogeo di Piagge: la scoperta

La scoperta del sito ipogeo di Piagge risale al 1996 e si deve agli studi dell’architetto Gabriele Polverari. Nel 2016, dopo gli adeguati lavori per renderlo accessibile e fruibile, il sito è stato aperto al pubblico.

 

La struttura del sito ipogeo di Piagge

Scesi nell’ingresso, che ospita diverse mostre e manufatti del territorio si accede alle grotte tramite una ripida scala. SI gira a destra e li di snodano tre piccoli bracci ognuno con nicchie. L’impianto basicale è piuttosto semplice,  quello che rende prezioso il sito sono le sue delicatissime decorazioni incise sull’arenaria.

Volgarmente si indica che il sito sia in tufo, ma non è tufo di origine vulcanica, ma arenaria, in pratica sabbia compatta. La stessa delle grotte di Osimo e di Camerano.

Ma torniamo alle decorazioni, sono molto semplice, fiori, gigli, soli. Probabilmente il sito nei primi secoli del nuovi millennio fungeva da luogo di culto con riti non ben voluti da chi abitava la superficie: riti iniziazione o esoterici.

Un dettaglio delle decorazioni floreali dell’ipogeo di Piagge

La sua storia rimane ancora sconosciuta di certo le grotte sono state utilizzate anche come deposito, lo si può dedurre dagli intagli nella nicchie dove sicuramente venivano appoggiatoi le assi per la dispensa. ed i numeri sulle pareti. Fatto sta che fino al nipote del nostro macellaio di queste grotte non si sapeva nulla e ora sono fortunatamente aperte al pubblico.

Per la visita al sito ipogeo, orari, modalità e costi, trovate tutte le info sul sito del comune di Terre Roveresche.

 

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