38 ettari di uno degli ultimi esempi di foresta planiziale (a prevalenza di querce) che in antichità ricopriva gran parte della zona collinare marchigiana. Un bosco fitto fatto di alberi secolari, che si affaccia sul mare e che ha fatto da sfondo ad uno degli eventi più importanti del risorgimento Italiano: vi racconto la selva di Monte oro di Castelfidardo.
Sono passata un sacco di volte di fianco a questa selva, che è costeggiata dalla statale Adriatica e della provinciale che solitamente percorro per andare al mare. Questo bosco, che miracolosamente ha resistito alla fortissima urbanizzazione per lo più industriale che la circonda, è una piccola oasi dove camminare, godersi il panorama e respirare la storia.
Nel 1860, proprio alle pendici di questa selva venne combattuta una delle battaglie più importanti del Risorgimento italiano, dove si scontrarono gli eserciti del Regno di Sardegna e quelli dello Stato Pontificio. La vittoria dei Piemontesi, segnò l’annessione delle Marche e dell’Umbria al Regno di Sardegna potendo poi proclamare il Regno d’Italia.
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Due monumenti rappresentano questo importantissimo fatto storico. L’ossario e il monumento Nazionale delle Marche che si trovano ad est ed a ovest della Selva.
La selva è attraversata da una strada, lo stradone di mezzo, che permette di percorrere belle passeggiate, in passato era attraversato da carri e carrozze, e numerosi sentieri che si insinuano all’interno del fitto bosco.
Il bosco presenta una interessante biodiversità floreale e faunistica (ospita volpi, toporagni, tassi, ricci, istrici, scoiattoli e molto altro) e numerose “acquasantiere” tronchi cavi che raccolgono l’acqua piovana dissetando diverse specie di animali.
All’interno della selva la bella villa dei Ferretti visitabile in estate nei fine settimana. Potete leggere qui maggiori info sulla Selva di Castelfidardo.