Swedish life

by Racconti di Marche
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Di certo 11 giorni non sono tanti per capire una cultura anche se in Svezia devo confessarvi che ho avuto un precedente. Ben 15 anni fa è stata la meta per sei mesi del mio Erasmus, per cui rimettendo in piedi ricordi ormai parecchio sbiaditi con quelli recenti del viaggio appena fatto (e di una Svezia cambiata in 15 anni) vi racconto un po’ di vita svedese.

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  • In Svezia si va in bici, ma pensateci un momento e moltiplicate almeno per 5 la presenza di bici che immaginate: sono il vero mezzo di spostamento, accompagnato dai mezzi pubblici, per lo più elettrici, e pochissime (davvero poche) auto. Le strade sono pensate prima di tutto per le bici, poi per i pedoni e alla fine per le auto. Anche il postino gira in bici.
  • La maggior parte delle auto in circolazione è di grossa cilindrata e con non poche auto di lusso. Molte auto hanno fari aggiuntivi per guidare nelle lunghe notti invernali in strade poco trafficate. Le utilitarie sono pochissime, anche se le Fiat 500 non sono così rare (non pervenute Punto e Panda). Le autostrade sono tutte recintate: alci e renne sono sempre pronte ad attraversare la strada.
  • Dicevamo mezzi pubblici: per lo più elettrici (a Göteborg e Malmö) o a biogas a Stoccolma. Alla fermata un pannello luminoso vi indicherà quando il successivo mezzo passerà senza lunghe attese.
  • Gli svedesi amano la fila: composta, ordinata, la fila c’è quasi ovunque. Al supermercato, al bancomat, per salire sull’autobus e nessuno si lamenta.
  • Il contante, questo sconosciuto. Pagare con il Bancomat/carta di credito è la prassi, anche per cifre davvero irrisorie, e dovete fare tutto da soli: inserite la carta digitate il codice; il POS non ce l’ha il cassiere ma è sempre di fronte a voi.
  • Gli orari della quotidianità sono molto differenti: colazione abbondante, pranzo e spuntini vari e cena presto, da orari che in Italia definiremmo ospedalieri. Per questo i negozi chiudono verso le 18 anche se i supermercati hanno orari molto più lunghi e c’è sempre un Seven Eleven aperto dietro l’angolo
  • La sera non c’è tantissima gente in giro, ci siamo ritrovati a passeggiare alle 10 di sera ad agosto da soli in pieno centro a Stoccolma e a Göteborg.
  • I Parchi! Sono ovunque, immensi, verdissimi e super curati. E appena esce un po’ di sole sono pieni di svedesi sdraiati pronti a goderselo. Anche molti cimiteri sono aperti e non è poi così infrequente prendere il sole accanto ad una lapide.
  • Capitolo diritti: qui sono avanti. Grazie al congedo parentale obbligatorio anche per il padre non solo solo le mamme a portare a spasso i pargoli ma molto spesso, anche in orario di ufficio, vedrete i papà.
  • In Svezia il matrimonio omosessuale è riconosciuto dal 2008 e dal 2009 anche dalla chiesa Svedese, ed è per me stato davvero bello vedere ragazzi e ragazzi, giovani e meno giovani, poter esprimere liberamente e pubblicamente i loro sentimenti.
  • Il carrellino per gli anziani. Non so come si chiami in effetti ma in Svezia il bastone non esiste, gli anziani vanno in giro con questo carrellino a 4 ruote e con i freni dove appoggiare borse e muoversi con più agilità. La rivoluzione della terza età.
  • Capitolo cibo. Qui le cose si mettono male. Già dal mio Erasmus non avevo gran ricordi del cibo svedese a parte le polpette, le girelle alla cannella e una maledetta margarina salata che mi ha fatto prendere un sacco di chili.  Nel nostro viaggio di svedese abbiamo mangiato ben poco: qualche panino, un trancio di salmone (non abbiamo preso le aringhe colpa nostra) ma in compenso c’è la cucina di tutto il mondo a prezzo più abbordabili, e ogni sera abbiamo cambiato paese.
  • Tutti biondi? La Svezia è un paese multiculturale, lo era 15 anni fa e lo è ancora di più oggi con un forte presenza di immigrati.
  • Le chiese, protestanti, non sono solo un luogo di preghiera ma un vero e proprio luogo di socializzazione. Cartelli che vi danno il benvenuto anche se siete di altre religioni,  tavoli dove prendere il caffè, pupazzetti e giochi per i più piccini.
  • Agenzie immobiliari: presentano le case con foto bellissime e luminosissime, ti viene voglia di comprare ogni proposta, a differenza delle foto tristi, scattate male e con interni poco ordinati della maggior parte degli immobili venduti dalle nostre parti.

 Siete mai stati in Svezia?

Che ne pensate di queste riflessioni?

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