Pioraco, Sefro, Montelago. Un itinerario dove la natura è protagonista per unire passeggiate, borghi e ampi spazi verdi.
L’itinerario che vi propongo può essere fatto tranquillamente in una giornata anzi in molto meno per cui ve la potete prendere comoda.
Prima di arrivare a Pioraco abbiamo fatto tappa da Alberto Lu Porchettà, imprescindibile ogni volta che siamo in zona. Nel grazioso borgo di Pioraco sono diverse le attività che potete fare oltre a passeggiare per le viuzze del centro vi aspetta il museo dedicato alla Cartiera, la Chiesa della Madonna della Grotta, l’eremo di San Vittorino e il famoso sentiero de li Vurgacci: un bel sentiero che si snoda lungo il fiume Potenza tra cascate e curiose statue di mostriciattoli.
Lasciato Pioraco la seconda tappa è il piccolo borgo di Sefro
Sefro: acqua e gamberi di fiumi
Sefro è un borgo davvero piccolo e come a Pioraco l’acqua è protagonista e con essa i suoi gamberi di fiume, prelibatezza ce potete trovare cucinata in nati ristoranti della zona.
A Sefro non perdetevi il bosco incantato se avete dei bimbi piccoli, mentre nel centro vi aspettano i resti del vecchio castello e l’antico lavatoi affacciato sulle acque freschissime del fiume.
Da Sefro all’altopiano di Montelago
L’ultima tappa sono i bellissimiPiani di Montelago, un tempo area dove si svolgeva il Montelago Celtic Festival, uno degli appuntamenti estivi più amati dell’estate marchigiana (ora spostato a Serravalle del Chienti).
I piani di Montelago paesaggisticamente sono molto belli e importanti. Sono costituiti da due piccoli altipiano carsici tra i più rilevanti delle Marche, che ospitano diverse grotte e sono oasi faunistiche per molte specie di uccelli. Il piano superiore ha una quota minima di 918,2 s.l.m. e si estende su un’area di circa 1,1 Km quadrati, il piano inferiore ha una quota minima di 891,0 s.l.m. e presenta un’area di circa 0,6 Km quadrati.
Nei due piano sono presenti di bacini lacustri collegato tra loro da inghiottitoi naturali dovuti ai fenomeni carsici e con la presenza anche nei dintorni del fenomeno dei prati umidi.
Sui piano di Montelago è possibile anche effettuare un bel trekking ad anello piuttosto facile (ma sempre muniti di arta e di GPS!)
La Grotta di San Bernardo da Quintavalle
Il nostro percorso continua verso la Grotta di San Bernando, uno dei seguaci di San Francesco. L’eremo è facilmente raggiungibile tramite un sentiero di pochi chilometri nel bosco. Una insegna lungo la strada, con uno spiazzo per il parcheggio, ne indica l’ingresso.
1 comment
Bell’articolo! Bel blog!