Gola dell’Infernaccio -> Eremo di San Leonardo -> cascata nascosta: un classico del trekking marchigiano. Una passeggiata piuttosto semplice e molto piacevole in mezzo alle faggete e contornato da fiumi e cascate.
Difficilmente troverete un marchigiano che non sia stato alla Gola dell’Infernaccio (e se non lo avete ancora fatto che aspettate?) la passeggiata è così semplice da essere una meta familiare: troverete bambini, persone anziane e tantissimi cani a farvi compagnia durante il cammino.
Anche io c’ero stata da piccola con la mia famiglia e sono ritornata riscoprendo un percorso davvero suggestivo a livello paesaggistico. Ma andiamo con ordine.
Come arrivare alla Gola dell’Infernaccio
L’ingresso si trova nel territorio di Montefortino in località Rubbiano (strada che da Amandola conduce a Montefortino) è bene indicato e non troverete difficoltà ad individuarlo. Si imbocca una strada bianca (d’estate è più difficile trovare parcheggio per cui dovrete lasciare l’auto più lontano dall’ingresso della gola e fare a piedi un po’ di strada in più.
Il primo tratto è molto curioso, e molto piacevole, è quello delle Pisciarelle che vi ho raccontato in questo post. Si arriva ad un ponticello e qui comincia il percorso dentro la gola: davvero bello. Freschissimo con l’acqua sempre al vostro fianco.
Dall’ingresso della gola al bivio che vi farà salire verso l’eremo (continuando andrete invece alle sorgenti del Tenna ma il percorso è più impegnativo) considerate una mezz’oretta. Mentre per il tratto in salito verso l’eremo altri 45 minuti
L’eremo di San Leonardo
Rimesso a nuovo dal frate muratore, Padre Pietro Lavini, recentemente scomparso, è un luogo molto caro ai marchigiani e ricco di spiritualità, rinfrescatevi grazie all’acqua delle fontanella (costruita proprio da padre Pietro) e concedetevi un po’ di tempo di riflessione tutto per voi all’interno dell’Eremo.
Verso la Cascata Nascosta
Proprio dietro la fontanella di acqua troverete un sentiero che entra all’interno della faggeta, seguite il sentiero in un’oretta scarsa (il nostro passo è molto lento) arriverete alla suggestiva cascata nascosta. Il tratto nel bosco è molto agevole mentre l’ultimo quello adiacente il fiume è più impegnativo e richiede un po’ di adattabilità ma se l’abbiamo fatto noi è fattibile da tutti.
Per le scarpe fino all’eremo sono sufficienti un paio da ginnastica robuste mentre per andare fino alla cascata meglio avere degli scarponcini da trekking.