Tra le attrattive che offrono Numana e Sirolo di certo quella dei reperti archeologici non è la prima che viene in mente, ed è stata una piacevole scoperta sapere che la zona già nel V e VI secolo prima di Cristo fosse già apprezzata e fortemente colonizzata dai Piceni.
Ancora più sorprendente scoprire che questa civiltà ha lasciato numerosissime tracce dalle quale possiamo non solo capire il modo in cui vivevano gli uomini e le donne di quel tempo ma anche, e soprattutto, rivedere in loro molti dei nostri comportamenti e modi di fare attuali. Quella dei Piceni del Conero era una civiltà di guerrieri mercenari in cui le donne avevano grandi poteri: gestivano la casa e i possedimenti di famiglia, amavano il lusso e le belle cose, specie se estere ed esotiche, e di certo amavano mostrarlo e mettersi in mostra.
Un mondo così diverso dalle vergare marchigiane o dalle ragazze e donne marchigiane di oggi?
Ma da dove si ricavano tutte queste informazioni? Dalle numerosissime tombe scoperte nella zona e dagli oggetti che contenevano. Quelle femminili sono piene di fibule (fibbie), centinaia e centinaia per tomba: probabilmente venivano usate non per i vestiti ma per i capelli, alcune veramente grandi e decorate con pezzi di ambra più grossi di un uovo.
Poi collane, anelli, pendagli, orecchini, decorati con conchiglie dell’oriente, ambra del Mare del Nord e vetro.
I pezzi sicuramente più spettacolari sono i pettorali, che non si mettevano per decorare il petto, come il nome potrebbe far supporre, ma venivano appesi alla cintura. Quello della foto apparteneva ad una bambina ed il suo design ha un’attualità disarmante.
Non sono però ancora arrivata al pezzo forte: la tomba della zona più eclatante è quella della regina: un’area di diametro di 40 metri con due camere dedicate agli oggetti di questa misteriosa e potente donna: tra cui due carri (ci sono ancora le ruote) e una miriade di oggetti incredibili e anche misteriosi, tant’è che probabilmente si trattava di una maga che preparava unguenti e pozioni.
Ma dove vedere tutto quello di cui vi sto raccontando? Al Museo Antiquarium di Numana (si trova nella piazza sottostante il Comune). Il prezzo dell’ingresso è veramente irrisorio ma i pezzi in mostra decisamente spettacolari.
Via La Fenice, 4 – Tel. 071/9331162Aperto tutti i giorni (8.30 – 19.30)
tariffe ingresso:
fino a 18 anni – gratuito
18 – 25 anni – € 1,00
26 – 65 anni – € 2,00
over 65 – gratuito
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[…] […] Quella dei Piceni del Conero era una civiltà di guerrieri mercenari in cui le donne avevano grandi poteri: gestivano la casa e i possedimenti di famiglia, amavano il lusso e le belle cose, specie se estere ed esotiche, e di certo amavano mostrarlo e mettersi in mostra. […] Ma da dove si ricavano tutte queste informazioni? Dalle numerosissime tombe scoperte nella zona e dagli oggetti che contenevano. Quelle femminili sono piene di fibule (fibbie), centinaia e centinaia per tomba: probabilmente venivano usate non per i vestiti ma per i capelli, alcune veramente grandi e decorate con pezzi di ambra più grossi di un uovo.Poi collane, anelli, pendagli, orecchini, decorati con conchiglie dell’oriente, ambra del Mare del Nord e vetro.I pezzi sicuramente più spettacolari sono i pettorali, che non si mettevano per decorare il petto, come il nome potrebbe far supporre, ma venivano appesi alla cintura. Quello della foto apparteneva ad una bambina ed il suo design ha un’attualità disarmante.Non sono però ancora arrivata al pezzo forte: la tomba della zona più eclatante è quella della regina: un’area di diametro di 40 metri con due camere dedicate agli oggetti di questa misteriosa e potente donna: tra cui due carri (ci sono ancora le ruote) e una miriade di oggetti incredibili e anche misteriosi, tant’è che probabilmente si trattava di una maga che preparava unguenti e pozioni. […] […]
[…] […] Quella dei Piceni del Conero era una civiltà di guerrieri mercenari in cui le donne avevano grandi poteri: gestivano la casa e i possedimenti di famiglia, amavano il lusso e le belle cose, specie se estere ed esotiche, e di certo amavano mostrarlo e mettersi in mostra. […] Ma da dove si ricavano tutte queste informazioni? Dalle numerosissime tombe scoperte nella zona e dagli oggetti che contenevano. Quelle femminili sono piene di fibule (fibbie), centinaia e centinaia per tomba: probabilmente venivano usate non per i vestiti ma per i capelli, alcune veramente grandi e decorate con pezzi di ambra più grossi di un uovo.Poi collane, anelli, pendagli, orecchini, decorati con conchiglie dell’oriente, ambra del Mare del Nord e vetro.I pezzi sicuramente più spettacolari sono i pettorali, che non si mettevano per decorare il petto, come il nome potrebbe far supporre, ma venivano appesi alla cintura. Quello della foto apparteneva ad una bambina ed il suo design ha un’attualità disarmante.Non sono però ancora arrivata al pezzo forte: la tomba della zona più eclatante è quella della regina: un’area di diametro di 40 metri con due camere dedicate agli oggetti di questa misteriosa e potente donna: tra cui due carri (ci sono ancora le ruote) e una miriade di oggetti incredibili e anche misteriosi, tant’è che probabilmente si trattava di una maga che preparava unguenti e pozioni. […]Leggi tutto […]