Per visitare Arcevia prendetevi del tempo, una giornata non vi sarà affatto sufficiente per scoprire tutte le chicche e gustare le bontà di questo piccolo, ma esteso, borgo dell’entroterra Anconetano.
Arcevia, uno dei borghi più belli d’Italia, si trova a confine tra la provincia di Ancona e quella di Pesaro Urbino, poco meno di 5 mila anime e un territorio davvero vasto, oltre 126 km quadrati, che offre al visitatore tante opportunità che una sola giornata non basta affatto per scoprirle, io vi consiglio un week end lungo, oppure di tornare…un sacco di volte.
Alcune curiosità su Arcevia
Prima di scoprire alcuni validi motivi per visitare Arcevia vi lascio due curiosità: la prima riguarda il nome. L’antico nome medioevale del borgo era Rocca Contrada, probabilmente derivante da nome del primo possidente di una delle fortificazioni del luogo, Fu Pio XII ad attribuire nel 1817 il nome inventato di Arcevia, prendendo spunto dal latino “arx” per rocca e “contrada” per via.
La seconda più che una curiosità è un merito: Arcevia è medaglia di bronzo al valore militare per gli atti eroici della sua popolazione durante la guerra di liberazione dal nazifascismo.
1) Perché visitare Arcevia: iniziamo dal suo borgo
Il borgo storico di Arcevia offre in poche centinaia di metri dei capolavori imperdibili: dalla Collegiata di San Medardo, con il maestoso polittico di Arcevia di Luca Signorelli e una imponente invetriata di Giovanni della Robbia.
Notevole il palazzo comunale con la sua elegante facciata, e imperdibile il teatro Misa, teatro storico di metà Ottocento. Non perdetevi poi il Museo Archeologico che raccoglie reperti dall’età preistorica all’epica romana ritrovati nei vari scavi del territorio. Nel cuore del centro storico di Arcevia non manca poi la street art, in una via non molto lontana dal teatro vi aspetta il murales di Federico Zenobi – street artist in arte Kor One – che rende omaggio al Maestro Bruno D’Arcevia attraverso la riproduzione fedele di una sua opera.
2) Visitare Arcevia, il tour dei suoi nove castelli
Una chicca di Arcevia sono i suoi nove castelli, 9 piccoli borghi fortificati di origine Trecentesca e Quattrocentesca, ognuno con una sua architettura e storia ben definita.
Il tour dei castelli di Arcevia può essere fatto in macchina (anche in giornata ma forse vi consiglio di dedicare almeno due giorni per godervi appieno le atmosfere che ogni castello regale) e in bicicletta.
3) Cosa fare ad Arcevia: trekking e mountain bike
Il territorio di Arcevia è un vero paradiso per gli amanti del trekking e soprattutto della bicicletta, sono numerosi i percorsi che vi aspettano e potete farli sotto la guida esperta di Matteo Fattori il fondatore di Arcevia MBT .
Matteo organizza anche itinerari a piedi di diversi gradi di difficoltà.
4) Un buon motivo per visitare Arcevia: il mays ottofile
Il mays ottofile è un mays antico recuperato una ventina di anni fa, uno dei primi arrivati in Italia dalla scoperta dell’America e il suo nome deriva dalle 8 file di chicchi che compongono la pannocchia. Questo mays era uno dei più utilizzati dalla cucina povera per preparare la polenta e gallette di mais. Oggi ci sono diverse aziende che coltivano questo mais producendo farine e gallette di riso (buonissime e disponibile anche in versioni mini che sono una snack gustoso e salutare). Marino Montalbini, dell’azienda agricola è uno dei contadini custodi di questo mays, e parla di questo progetto anche nelle scuole con laboratori e attività dedicate.
Marino trasforma il mays Ottofile di Roccacontrada (l’antico nome di Arcevia) in farina, polenta, gallette e la nuovissima crescia di polenta.
Se poi amate la polenta nel mese di Marzo tutti i ristoranti di Arcevia partecipano all’iniziativa La domenica andando a Polenta come nel dedicato di polenta realizzata con la farina di mays ottofile.
5) Un buon motivo per visitare Arcevia: le prelibatezze enogastronomiche
Difficile qui fare una lista esaustiva, ad Arcevia ci sono tante belle aziende che producono prodotti di qualità e tantissimi ristoranti dove mangiare benissimo.
- Non perdetevi i prodotti del Molino Spoletini di Samuele che macina le farine nel molino storici con pietre naturali. Trovate farine, gallette di mays ottofile e anche una buonissima pastasciutta.
- Altra azienda da visitare e dove fare scorta è Colleolivi: qui trovate davvero tantissimi prodotti, dall’olio extra vergine di oliva prodotto al mulino di proprietà, a buonissime conserve (hanno numerosi piante di more) ai culetti di carciofi (imperdibili) sottolio. L’azienda ha anche sue casette in legno per la ricettività. Organizza laboratori e degustazioni.
- L’azienda agricola Monnati che coltiva piante officinali, aromatiche ricavando oli essenziali, idrolati, saponi e anche caramelle. Oltre ad organizzare periodicamente laboratori con i bambini.
Dove mangiare ad Arcevia
Vi lascio qualche indirizzo:
- Pinocchio, ristorante pizzeria, in centro ad Arcevia questo locale storico di Romina Romiti con una bella sala con grotte ad arcate in mattoni e uno scenografico camino. Tra i piatti imperdibili gli antipasti di salumi, i primi piatti (ottima la carbonara) e i secondi di carne
- Stazione di Posta, ristorante e fattoria didattica .Un luogo davvero rilassante, con tanto verde e tanto spazio, ideale per le famiglie con bambini che poi apprezzeranno, ma non solo i piccoli, anche gli animali della fattoria didattica.
Dove dormire ad Arcevia
Arcevia offre davvero tantissime possibilità per il pernotto.
- In centro c’è il Park Hotel, ricavato in un ex convento (ad un passo dal rigenerante e panoramico Parco Leopardi), perfetto per chi desidera dormire in centro
- Se cercate una soluzione di charme vi consiglio Borgo Tranquillo nato dalla creatività di Ariane e Franke che in tempi non sospetti hanno adocchiato le Marche in una rivista di viaggi e deciso di venire a scoprirla. Sono subito partiti e poco dopo è scoccata la scintilla con un vecchio casale del ‘42 in rovina. Era un cumulo di mattoni ma loro ci vedevano un futuro bellissimo immerso nel verde: avevano ragione!
- Riserva Privata San Settimio. Molto di più di una struttura ricettiva. San Settimio nasce dall’intuizione del costruttore Italo Bartoletti per valorizzare e rivitalizzare Palazzo e il territorio depresso in cui era nato e cresciuto.Per farlo Italo ha acquistato i terreni nei dintorni, ha riunito i suoi amici intellettuali e artisti tra i quali Alberto Burri, Valeriano Trubbiani, Tonino Guerra e Michelangelo Antonioni affidando all’amico architetto Ico Parisi la progettazione di una comunità esistenziale che fosse stata in grado di dare vita al territorio attirando anche turisti. Nasce così Operazione Arcevia, che si basava sulla valorizzazione dalla comunità, sulla tutela dell’ambiente (capite bene: tutela dell’ambiente negli anni 70 !!!) e sulla valorizzazione delle persone. Il progetto fu presentato alla Biennale di Venezia nel 1976. Oggi avete la possibilità di soggiornare in quel progetto all’avanguardia, che vi aspetta con soluzioni abitative di charme e tranquillità.