Un viaggio lungo 8 anni, alla ricerca di quesi luoghi rimasti ancora incontaminati della terra, da quelli più freddi a quelli più caldi, incontrando e raccontando le popolazioni autoctone.
Gli ampi spazi della Mole Vanvitelliana fanno fati a contenere gli oltre 200 scatti di Genesi, l’ultimo grande progetto fotografico di Sebastião Salgado il fotografo brasiliano che ha trascorso ben 8 anni in giro per il mondo alla ricerca di quegli angoli incontaminati della terra, quelli che riescono ancora a raccontarci il mondo com’era e come speriamo rimanga.
5 aree tematiche:
- Pianeta Sud
- i santuari della natura
- l’Africa
- il grande Nord
- l’Amazzonia
- Il Pantanàl
Un percorso che dalle terre fredde dell’Antartide fino a quelle altrettanto gelide del polo nord con i suoi abitanti. Le tartarughe giganti delle Galapagos, la foresta impenetrabile dell’Amazzonia. Una natura dove animali e uomini vivono in armonia.
Un racconto in bianco e nero dai paesaggi maestosi, sterminati, incredibili, dove gli animali sono grandi protagonisti e dove popolazioni indigene ancora vivono allo stato primordiale. Salgado ci fa viaggiare in quello che siamo, un viaggio intenso, raccontato attraverso le sue parole dall’audioguida in dotazione, che racconta le emozioni, le difficoltà del viaggio e gli aspetti più curiosi.
“Genesi è la ricerca del mondo delle origini, come ha preso forma, si è evoluto, è esistito per millenni prima che la vita moderna accelerasse i propri ritmi e iniziasse ad allontanarci dall’essenza della nostra natura. È un viaggio attraverso paesaggi terrestri e marini, alla scoperta di popolazioni e animali scampati all’abbraccio del mondo contemporaneo. La prova che il nostro pianeta include tuttora vaste regioni remote, dove la natura regna nel silenzio della sua magnificenza immacolata; autentiche meraviglie nei Poli, nelle foreste pluviali tropicali, nella vastità delle savane e dei deserti roventi, tra montagne coperte dai ghiacciai e nelle isole solitarie. Regioni troppo fredde o aride per tutto tranne che per le forme di vita più resistenti, aree che ospitano specie animali e antiche tribù la cui sopravvivenza si fonda proprio sull’isolamento. Fotografie, quelle di Genesi, che aspirano a rivelare tale incanto; un tributo visivo a un pianeta fragile che tutti abbiamo il dovere di proteggere” Lélia Wanick Salgado
Genesi è anche un grido disperato di quello che stiamo irrimediabilmente perdendo se non non modificheremo il nostro stile di vita, un modo per meravigliarci ma anche e soprattutto per riflettere e agire.
Genesi è alla Mole Vantivelliana di Ancona fino al 6 gennaio 2019.
Da martedì a domenica 10.00 – 19.00 La biglietteria chiude un’ora prima Lunedì chiuso