Risorgimarche è il festival ideato e voluto da Neri Marcorè, per dare una mano, ma soprattutto testimoniare la propria vicinanza, alla sua amata regione e ai tantissimi territori che sono stati colpiti dal sisma, portando e regalando musica e bellezza.
Ero incerta se scrivere o no questo post, poi ho avuto l’occasione di sentire Neri Marcorè ospite a Civitanova Alta al Futura Festival e mi sono convinta (a dire il vero l’avevo promesso anche in un tweet e le promesse vanno mantenute).
A me Risorgimarche piace. Ho assistito a due concerti: il primo, il più faticoso e forse il più intenso, nei pressi di Arquata del Tronto, dove si è esibito Niccolò Fabi, e poi su quella maestosa terrazza di Pintura di Bolognola ho ascoltato Ron. La parte meno social di Racconti di Marche si è goduta anche Enrico Ruggeri ad Amandola e credo che non si perderà nemmeno Francesco de Gregori il 3 agosto a Macereto.
Se non l’avete ancora fatto concedetevi una giornata per voi: sì la passeggiata non è sempre facile, il sole picchia e la salita è dura, ma la fatica che farete per arrivare sarà ricompensata dall’atmosfera di cui godrete. Un paesaggio che vi lascerà senza parole e la presenza di tante persone, marchigiane e non, che sono spinte dallo stare insieme e ritrovare un po’ il contatto con la natura e con quei luoghi che ci hanno fatto tanto penare (sì lasciatemi usare questa parola) i mesi scorsi, che ci hanno messo paura, ci hanno fatto piangere, tremare, e così tanto incazzare (lasciatemi usare anche questa di parola).
Da quando abbiamo smesso di “faticare” per ottenere qualcosa? Da quando pensiamo che tutto debba esserci dovuto, a portata di mano, o al massimo nostro pagando. In questo concerti non si paga nulla, ma si richiede un piccolo sforzo, uno sforzo personale, un piccolo sacrificio, di fatica, di tempo e di sudore, per poter apprezzare al meglio, anzi per guadagnarsi e meritarsi uno spettacolo fuori dal comune.
Ascoltando Niccolò Fabi con il Vettore di fianco, o le parole di Ron con la vista su gran parte delle Marche non potevo non pensare a quanto sono fortunata. Che questa terra è così bella e va goduta, va vissuta e va assaporata. E che questi concerti, forse faticosi da raggiungere, sono poi la ricompensa migliore per quello che abbiamo vissuto e sofferto.
Per questo, ve lo ridico, prendetevi un giorno e provate questa esperienza di Risorgimarche.
Lasciatevi alle spalle le polemiche, le cattiverie, la rabbia, il rancore. Ritrovate il senso di comunità, dello stare insieme e di prendere il meglio di quello che la musica e le Marche possono darvi, rispettando quasi religiosamente il luogo che vi ospiterà (il che per me è la buona norma da seguire sempre, in ogni posto in cui ci si trova).
Ognuno può dare una mano alle Marche nel modo in cui gli è più consono. Io non sono un ingegnere, non sono un politico, sono una blogger e con questo blog ho provato e provo ancora a dare una mano alla mia terra. Il semplice ritornare sui Sibillini è un modo altrettanto importante per dare il proprio contributo e risorgere, come già stiamo facendo.
Grazie Neri, davvero di cuore. Chissà magari un giorno ci conosceremo e faremo due chiacchiere, anche in dialetto, sulle nostre amate Marche.
Tutte le info sui concerti e sulle modalità di partecipazione sul sito www.risorgimarche.it e sulla pagina Facebook (non sapete che lavoro e che fatica ci sono dietro la sua gestione, e un grazie va anche a tutto coloro che lavorano dietro le quinte di Risorgimarche, e anche al mio caro amico Andrea.)–> facebook.com/risorgimarche