Il Castello di Pitino: mistero e libertà

by Racconti di Marche
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SAN SEVERINO MARCHE – Il castello di Pitino è stato sempre un luogo che mi ha affascinato. Durante i tempi dell’università era il luogo in cui si andava quando la bella stagione richiedeva di stare all’aria aperta piuttosto che sui libri, poi luogo di scampagnate domenicale, Primo maggio e 25 aprile.

Era da anni che non tornavo a Pitino, anche se la sua torre che svetta dagli oltre 600 metri della collina sui cui si erge è ben visibile da molte delle strade che percorro abitualmente. In un ventoso giorno di Pasquetta decidiamo di tornare, ci prepariamo come ai bei tempi il panino al sacco, rigorosamente con ciauscolo e pecorino, prendiamo l’auto più “ruspante” e adatta ai terreni accidentati e partiamo.

Con stupore notiamo che le cose in questi anni sono un po’ cambiate: la strada non è poi così messa male, il castello con parte delle mura è stato ristrutturato e poco al di fuori delle mura c’è un ristorante! Ovviamente era strapieno e noi gli unici con i nostri tristi paninetti a mangiare fuori, il che però ci ha permesso di goderci il posto quasi in solitudine.

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Il fascino misterioso del castello di Pitino

Nonostante questi “ammodernamenti” il fascino che Pitino esercitava un tempo è rimasto e ora vi racconto cosa lo rende un posto così speciale.
Prima di tutto la sua posizione che domina la vallata Maceratese e la vista a 360 gradi che offre sulle Marche.
In questa posizione privilegiata svetta la torre principale (non ha porte perché si accedeva da cunicoli sotterranei ora chiusi), parte delle torri rimaste e delle alte mura.
E’ rimasto anche l’arco di ingresso che conduce alla chiesa principale e al piccolo nucleo di edifici ancora non ristrutturati e invasi dai rovi. Poco più in alto un’altra piccola chiesa e la torre.

Il cimitero dismesso

Uscite dalle mura e prendete la passeggiata verso il mare, anche qui un arco, inglobato in un vecchio cipresso vi condurrà al vecchio cimitero. Vecchie lapide di inizio secolo, spazi vuoti anche per terra (occhio a dove mettete i piedi) e una vista che si perde fino al Conero.

La Chiesa di Santa Maria della Pietà

La chiesa principale, fuori restaurata, dentro…rimasta decadente abbandonata a se stessa come ricordavo. Bellissima.

La Torre 

Con i suoi 23 metri è la protagonista del castello, di fianco una cupola di pietra ricoperta di erba, andate a vedere cosa conserva sotto…

 

ingresso_pitino

 

Mistero e libertà

Il Castello di Pitino per me ha rappresentato sempre un gran senso di libertà, non ci sono tanti vincoli e sono tante le cose da scoprire, in libertà, ma con senso di responsabilità e rispetto. Perché questo luogo rimanga sempre così speciale.
Per maggiori informazioni sulla storia e sull’architettura del Castello Pitino vi consiglio la lettura di questo articolo dei Luoghi del Silenzio. Ci sono anche bellissime foto.

3 comments

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3 comments

michele 22 Febbraio 2019 - 18:09

Pitino, anche per me, è uno dei luoghi in cui ho lasciato un pezzo di cuore. Nel mio caso in senso letterale: il mio blog si occupa di salite in bici e arrivare al castello in bici da corsa è ogni volta a rischio 118.
Un avvertimento ai curiosi sprovveduti lo farei: non pensate di arrivare a Pitino con un macchina a metano o con meno di un 34×27. La mia esperienza conta tre fallimenti nei primi tre tentativi con tutti i suddetti mezzi.

Reply
Berico Predieri 1 Dicembre 2020 - 14:26

Perché no con auto a metano?
Quindi l’alternativa?

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Racconti di Marche 7 Febbraio 2021 - 19:35

Nel senso che l’auto a metano potrebbe avere un po’ di difficoltà in salita 😀

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