La via delle carbonaie

by Racconti di Marche
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CESSAPAOLOMBO – Nei boschi di Cessapalombo, nel Parco dei Monti Sibillini, un sentiero ripercorre  le antiche vie delle carbonaie di legna.

 

Oggi per lo più pensiamo al carbone quando dobbiamo preparare una succulenta grigliata, ma nei tempi passati come si recuperava?  Nelle Marche non c’era l’attività estrattiva del carbone e così il carbone veniva ricavato dalla legna. Nei boschi, di fianco al legno tagliato, preziosa fonte di calore per l’inverno, venivano attrezzate le così dette ‘carbonaie“, dei sistemi piuttosto complessi che permettono al legno di perdere tutta la acqua e diventare prezioso carbone.  Poi ci pensavano gli asini a caricarlo e a portarlo a valle.

 

percorso-carbonaie-cassapalombo
Ora le carbonaie sono solo un ricordo del passato, ma nei boschi di Cessapalombo, piccolo borgo dell’entroterra macerate nel Parco dei Monti Sibillini, è ancora possibile ammirarle.

 

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Il percorso delle carbonaie si intraprende della piccola frazione di Villa, imboccate la strada che affianca la chiesa: percorretela fino a quando è fattibile con l’auto poi proseguite dritti a piedi.
La prima carbonaia la troverete dopo una cinquantina di metri protetta da una struttura precaria in lamiera. Dalla strada è difficile da fotografare quindi dovete attraversare il campo per poterla vedere, anche se in realtà non vi potrete avvicinare troppo. Noi ci siamo fermati alla prima ma continuando il percorso potrete vederne delle altre.

 

carbonaia-legno

 

Come si creava il carbone nelle carbonaie. 

In pratica si costruiva una catasta di legna a forma conica che poi veniva coperta dalla terra con dei fori di sfogo per l’aria. La tecnica non era affatto semplice e richiedeva una professione specializzata. Anche individuare il luogo più adatto dove costruire la carbonaia ed avere la legna da utilizzare non era così scontato.

 

ecomuseo-carbonaie
Presso Palazzo Simonelli di Montalto di Cessapalombo, troverete un piccolo eco museo che racconta la storia dei carbonai della zona. Noi non ci siamo fermati a dormire ma il titolare che ci ha accolto ci ha detto che la struttura, finemente restaurata, costa pochissimo  per il pernotto (18 euro) e che tutti i cibi sono freschissimi, per cui meglio prenotare per essere sicuri di trovare cibo in abbondanza e fresco.
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