CAMERINO – Una deliziosa oasi verde aperta al pubblico gratuitamente dove riscoprire le erbe officinali delle Marche, ammirare alberi monumentali e anche qualche pianta …esotica.
L’orto Botanico Carmela Cortini dell’Università di Camerino ha una storia lunga, nasce nel 1828 per volere del professor Vincenzo Ottaviani per far studiare agli allievi dell’università i principi delle piante officinali, ma anche per farle conoscere e riconoscere alle persone comuni in caso di intossicazioni, che avvenivano assai di frequente.
Il giardino botanico presenta tantissime piante autoctone delle Marche, ogni di essa è segnalata e indicato il principio benefico o velenoso. Passeggiare tra le diverse aeree è molto rilassante e ci sono anche dei tavolini per potersi sedere, riposarsi e magari leggere un libro all’ombra.
Gli alberi dell’orto botanico di Camerino e le serre
Accanto alle erbe officinali sono degni di nota anche le piante, tra queste spicca in bellissimo ginko biloba che è uno degli alberi più alti delle Marche! e diversi alberi di origine extra europea, asiatica e americana.
Ai lati dell’ingresso trovate sue serre che ospitano le piante tropicali, tra caffè, banani e alberi delle spezie come la curcuma. Non sono però le uniche serre presente, addossate alle mura ci sono le serre ricavare a mo’ di grotta che ospita nei periodi freddi, e a macerino d’inverno le temperature sono proibitive, le piante più delicate e gli agrumi.
Visitare l’orto botanico di Camerino
L’orto botanico di Camerino si trova proprio sotto palazzo dicale sede dell’università, attualmente chiusa per via del sisma del 2016. Per raggiungere i piani “alti” dell’edificio, venne fatta costruire una scalata elicoidale che per fortuna non ha subito danni e che a breve dovrebbe tornare agibile e visitabile.
L’ingresso è gratuito, è possibile prenotare la visita guidata che vi consiglio per conoscere non solo la storia del luogo ma anche tanti curiosità sulle piante e sugli alberi presenti nell’orto botanico.
Per info: https://sma.unicam.it/it/orto-botanico